festo del 18 gennaio, viene ospitato un interessante articolo a firma di Giulio Marcon e Giorgio Airaudo sulle prospettive degli schieramenti europei e della scelta che si pone a SEL a pochi giorni dal Congresso.
Mi dispiace molto che ancora una volta nel loro ragionamento essi rimangano bloccati in una visione del fronte progressista che non comprende gli ecologisti. Tsipras é un candidato accattivante, a partire dalla sua nazionalità e dal successo di cui gode nel suo paese; ed é indubbio che ha una posizione sull'integrazione europea che é cambiata dall'inizio della sua azione in un contesto terribile come quello greco, contesto nel quale intende rimanere visto che non sarà candidato alle elezioni europee.
Ma la famiglia politica che a lui fa riferimento, (anche se lui stesso non se ne sente completamente parte, dato che la sua agenda e', legittimamente, puramente nazionale), e' totalmente divisa e neppure tanto interessata ad avere una strategia europea utilizzabile in Parlamento. Del resto e' difficile pensare alla Sinistra Unita come ad un vero partito europeo. Non é una critica.
E' una constatazione. Capisco anche che il ragionamento degli amici Airaudo e Marcon abbia anche una valenza nazionale, in vista del congresso di SEL. Ma siccome io non demordo e penso che di questioni europee si debba parlare, vorrei insistere su alcuni punti.
Al PE sono i Verdi che lavorano in modo davvero transeuropeo a quel progetto di democrazia e Green new deal che è indispensabile per uscire dalla crisi di senso e di politica che attanaglia oggi la UE. Non dico questo per mettermi una medaglietta che non ho, visto che siamo fuori dal PE, né ritengo che siamo quelli con la verità in tasca. Lo dico perché se si vuole costruire un fronte democratico serio, temo che solo con la sinistra protestataria o tendenzialmente euroscettica che domina la Sinistra Europea non sarà possibile farlo.
Quanto al PSE che dire? Schulz é l'uomo della grosse koalition permanente da anni. Il PE stesso non è più quello che era, non solo per colpa sua, ma sicuramente anche per colpa sua: saldamente in mano alla coalizione tedesca dei democristiani e socialisti che controllano fino all'ultima nomina l'amministrazione. Vogliamo parlare delle sue gesta? Solo negli ultimi mesi ha bloccato la battaglia sul bilancio europeo accordandosi sottobanco con il Consiglio; ha impedito al PE di recarsi in Ucraina a sostenere i dimostranti pro europei; da presidente del PE è stato il negoziatore dell'accordo SPD/Merkel sull'Europa, che come sapete e praticamente identico al programma della Merkel stessa ( per esempio, niente eurobonds e unione bancaria desaparecida). Quindi di che parliamo? Tanto vale allora andare direttamente nel PD, come coerentemente alcuni auspicano in SEL.
In ogni caso, quello che mi interessa sottolineare é che non ci sono solo due opzioni in campo nel fronte cosiddetto progressista in Europa. Ce ne sono tre. E una é quella dei Verdi. Che tra l'altro contrariamente agli altri partiti hanno scelto il metodo nuovo e mai tentato prima delle primarie aperte transnazionali on-line, per definire chi li rappresenterà nella corsa alla Presidenza della Commissione.(www.greenprimary.I'm always open to engaging discussions and value your thoughts. Reach out to me for collaborations, inquiries, or to share your perspectives. let’s talk!
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