Facendo una ricerca su internet alla voce "burquini" vengono fuori una serie infinita di modelle e donne vestite con indumenti coloratissimi o neri, a mezza gamba o coperti, con o senza velo, insomma la stessa varietà che con bikini o costumi interi. Altre foto mostrano ragazze e donne in burquini in simpatica chiacchiera con donne in bikini, in Francia come in Tunisia. Personalmente, sono contraria a questa specie di crociata e di proibizione per le donne di andare in spiaggia con il burquini in alcune località francesi e che alcuni geni della politica nostrani hanno subito ripreso. Non mi pare una battaglia di laicità e tantomeno di libertà. L'effetto é ovviamente quello di concentrare l'attenzione e la disapprovazione pubblica in quello che potrebbe anche semplicemente essere una volontà di rispettare i propri canoni di pudore e di starsene tranquillamente in spiaggia o fare il bagno. Come osservano molte associazioni e autorevoli commentatrici, questo tipo di interdizioni non favoriscono il dialogo e l'evoluzione dentro le comunità ma irrigidiscono le posizioni in modo inutile. E tra l'altro, molte persone più anziane di noi e italianissime erano scandalizzate alla vista dei bikini non molto tempo fa. Da donna e femminista, cosi come sono assolutamente convinta che le norme che impediscono di girare con un casco in testa o a volto coperto siano utili anche a impedire a chicchessia di girare con il velo integrale e che questo divieto debba essere applicato senza compromessi; cosi come penso che siano da vietare tutti i tentativi di organizzare corsi separati per le ragazze e i ragazzi nelle scuole o orari separati nelle piscine; cosi come credo che ci debba essere molta più attenzione ai fenomeni di isolamento e repressione delle ragazze e donne musulmane nelle nostre città, cosi credo che intervenire vietando il burquini nelle spiagge sia un inutile atto di intolleranza. Nella quale sono gli uomini a distinguersi, tanto per cambiare.