Con un voto in plenaria del Parlamento europeo l’Ue adotta una strategia per la riduzione dell’utilizzo dei sacchetti di plastica leggera. Il testo prevede, tra gli altri, una riduzione dell’80% del numero di tali sacchetti utilizzati in Europa nei prossimi cinque anni e la fatturazione obbligatoria di quelli usati nel settore alimentare.
“Finalmente anche l’Unione Europea si pronuncia sul problema dei sacchetti di plastica leggera, una delle maggiori fonti di inquinamento, specialmente per mari e fiumi. Si tratta, al contempo, di un importante riconoscimento per l’Italia, che avendo vietato gli shopper non biodegradabili e compostabili è già in linea con la nuova legislazione e che potrà, d’ora in avanti, contare sul sostegno di Bruxelles per la lotta alle shoppers inquinanti. – dichiarano Monica Frassoni, co-Presidente del Partito Verde Europeo, ed Oliviero Alotto, portavoce di Green Italia, entrambi candidati Green Italia/Verdi Europei. - Ciascun cittadino europeo consuma in media 200 sacchetti di plastica per anno, ma per il futuro il Parlamento ha dato un chiaro tetto massimo: ridurre queste cifre del 50% in 3 anni e dell’80% entro i prossimi 5. Inoltre, i paesi che volessero vietarne l’utilizzo totalmente, sono autorizzati a farlo.” In quegli Stati membri che hanno la raccolta differenziata dei rifiuti organici, come ad esempio l'Italia, il prezzo dei sacchetti biodegradabili potrebbe, inoltre, essere ridotto fino al 50% in modo da incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti organici.
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