Cochabamba! Ma c’è un nome più simpatico per una città? È proprio qui si è svolto dal 22 al 23 ottobre il 2º Incontro delle Parlamentari Elette in Bolivia 2025–2030: "Tessendo la Democrazia – Strumenti per un’azione legislativa paritaria” co-organizzata dalla Coordinadora de la Mujer de Bolivia e da @ECES e che ha visto la partecipazione di oltre 80 tra deputate e senatrici, titolari e supplenti, neo-elette e rappresentanti di tutti i partiti. Una occasione importante anche perché in Bolivia il 52% delle deputate e il 58% delle senatrici sono donne! Un record mondiale. L’iniziativa, allegra, coinvolgente e molto interessante nei contenuti ha toccato un sacco di temi, da come sfruttare i regolamenti per realizzare coalizioni di donne trasversali, alle riforme necessarie, al rischio di tornare indietro su alcune conquiste importanti, a consigli pratici su come difendersi da cyberbullismo e insulti. E soprattutto l’idea era iniziare a conoscersi fra neo elette che non si conoscevano affatto; dopo una campagna elettorale dura e polarizzata la sfida era anche creare fin da subito una occasione informale di incontro e discussione e di testare la loro disponibilità a lavorare insieme; anche per evitare che questa maggioranza non sia solo numerica ma si traduca in posti di responsabilità -a oggi in mano soprattutto a uomini- e in una reale influenza sulle decisioni. Tutto molto molto istruttivo.
Le partecipanti erano di origine e estrazione sociale etnica e politica diversissima. Accanto a 3 neoelette di 18 e 19 anni, c’era una madre di 9 figli, varie leader sociali indigene con le loro tipiche acconciature e abiti e signore dai tratti europei alte e bionde, insomma un vero spaccato di una società molto diversificata per essere un paese di soli 11 milioni di abitanti, di tutte le età e geografie. Molte sono alla loro primissima esperienza politica e poiché il partito che ha vinto le elezioni, il PDC, non se lo aspettava, non mancano le deputate “a sorpresa”. In molti degli interventi, anche delle più conservatrici e religiose, di sicuro non positive su temi come aborto o temi LGBTQ, c’era davvero la volontà di almeno provare a non litigare come “fanno gli uomini”. Io non sono troppo convinta della capacità di molte donne a fare politica in modo “diverso” ma certo molto dipende dal contesto e dalla coesione che si riesce a creare e comunque l’ambiente che si respirava era molto positivo. Oltre alle deputate e senatrici, c’erano anche numerose rappresentanti della società civile molto articolata e plurale dopo gli anni di apertura dei governi del MAS; donne spesso dai visi induriti da una vita senz’altro non facile ma dal sorriso largo e gli occhi brillanti. Ho pensato a se sarebbe mai possibile e utile organizzare una cosa così nei nostri parlamenti. Mah.
Comunque sono stati 4 giorni davvero incoraggianti. Che hanno di nuovo dimostrato una verità semplice ma che moltissimi (e moltissime) in italia continuano a negare. Senza regole chiare, senza quote, senza
Politiche e fondi mirati ci metteremo ancora decenni a raggiungere la parità. Anzi continueremo ad essere esposte a continui stop and go. Il caso messicano è esemplare da questo punto di vista. Nel 2019 passa una legge che impone la parità a tutti i livelli e in tutte le istituzioni. Semplice, chiaro, diretto. Il Messico e’ nell’immaginario collettivo un paese simbolo del machismo.
Eppure, ci ha raccontato un’altra partecipante all’evento, Cecilia Vadillo, deputata della Città del
Messico di Morena, a meno di sei anni dall’entrata in vigore della legge la quantità di donne che sono entrate nel Governo a livello centrale e territoriale e nella gestione della cosa pubblica anche nelle zone più remote è esploso.Claudia Schinbaum la Presidente ha un consenso dell’80% dopo avere tenuto testa a Trump con tranquillità ed equilibrio; nelle feste di paese le bambine guidano le sfilate e si vestono da presidentesse invece che da principesse….
Sono davvero da guardare da vicino questi esempi e queste pratiche in paesi dove ovviamente violenza, povertà ed emarginazione esistono ancora ma nei quali molte
Donne trovano spazi di azione che non hanno mai avuto prima e che intendono sfruttare al
Meglio. Al grido allegro di “juntas haremos historia”
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