Nell’accordo commerciale con gli #usa-#Eu ci sono molti dettagli che mancano e alcuni dicono che tra questioni legali e altri cavilli non si sa davvero oggi calcolare il suo impatto.
Ma secondo tutti i primi commenti si tratta di una vittoria per #Trump.
Il @FT la riassume così: “la maggior parte delle esportazioni europee compresi semiconduttori, automobili e prodotti farmaceutici , saranno soggette a un dazio del 15%, invece del 30% minacciato da Trump prima dei negoziati. In cambio, l'UE "aprirà i propri paesi con dazi pari a zero 0️⃣alle esportazioni americane, ha affermato Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha aggiunto che l'Unione spenderà 750 miliardi di dollari in più per i prodotti energetici statunitensi ⛽️investirà 600 miliardi di dollari in America e acquisterà "una grande quantità" di attrezzature militari del suo Paese.”
Fare accordi su energia ( ovviamente fossile e nucleare), investimenti vari e armi con #Trump significa togliere risorse e direzione a investimenti interni in particolare in green economy ????e sociale, priorità già politicamente controverse oggi.
Fare accordi equilibrati con Trump e’ difficile; e pretendere di farli senza combattere è illusorio e velleitario. Ma è inutile accusare solo la #Commissione #Ue per la sua arrendevolezza agli interessi tedeschi , le divisioni interne e la conseguente incapacità di rispondere in modo unito e determinato, come hanno fatto Canada e Cina.
E’ utile ricordare che #Meloni ( sempre affine a Trump politicamente e culturalmente) e #Merz sono stati tra coloro che più si sono opposti a qualsiasi strumento robusto di risposta, che pure esiste.
Vedremo meglio in seguito, ma il dubbio che si sarebbe potuto ottenere di piu c’è e gli impatti negativi dell’accordo sono evidenti.
Dalla dipendenza ancora più permanente e costosa dai combustibili fossili, agli ostacoli a una politica di difesa comune a causa dell’obbligo di comprare armi americane, alla diversione di preziose risorse verso gli #USA. Da non dimenticare poi l’effetto della svalutazione del dollaro e che nel frattempo non ci saranno tasse minime per le multinazionali USA e altre concessioni.
Tutto questo costerà molto all’Ue e ai suoi Stati membri. Bisognerà davvero vigilare perché questo non si traduca in ulteriori ostacoli alla transizione energetica, in sostegni a pioggia senza alcuna strategia di futuro per ridurre le nostre dipendenze fossili e magari in sciagurati “ritocchi” al nostro quadro legislativo su ????sicurezza alimentare, chimici eccc..
E infine, nonostante paia davvero una prospettiva lontanissima, la realtà è che solo una riforma federale e democratica della Ue , l’eliminazione del diritto di veto, un bilancio fondato su risorse proprie adeguate darà gli strumenti adeguati alla #Ue per agire senza la zavorra di infiniti negoziati e divisioni interne.
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